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Il Manifesto del giornalismo ai tempi di Internet



Si discute da anni del controverso rapporto tra giornalismo e internet e un grosso contributo al dibattito è arrivato da un vero e proprio manifesto del giornalismo ai tempi di internet, lanciato in rete da un gruppo di giornalisti e blogger tedeschi, tradotto e commentato da F. Tortora e diffuso da M. Pratellesi sul suo blog (mediablog.corriere, 09/09/2009).

Il manifesto, redatto in 17 punti, è stato sottoposto al dibattito della comunità on line di diversi paesi e il parlamentare R. Cassinelli (PDL) si è impegnato a inviarlo a tutti i membri delle due Camere per farlo sottoscrivere.

Partendo dalla premessa che chi utilizza internet non è un semplice fruitore di notizie e messaggi, ma partecipa direttamente alla produzione dell’ informazione, il documento spazia dalla libertà di informazione ai rapporti tra internet e i media tradizionali, dalla compatibilità tra i motori di ricerca e l'editoria tradizionale al ruolo del giornalismo nella società del web, dalla sopravvivenza degli editori dei giornali alle nuove dinamiche dell'informazione.

I 17 punti tradotti in italiano:

1. "Internet è diverso". Il nuovo mezzo di comunicazione è molto differente rispetto agli altri media. Chi vuol lavorare nel campo dell’informazione deve adattare i propri metodi di lavoro alla realtà tecnologica di oggi invece di ignorare e contestare il mondo multimediale. Bisogna produrre prodotti giornalisti nuovi e migliori.

2. "Internet è un impero mediatico tascabile". Grazie a internet è possibile fare dell’ottimo giornalismo anche senza immensi investimenti. Il web riorganizza le strutture esistenti dei media abbattendone gli antichi confini che esistevano tra giornali, televisione, radio etc.

3."Internet è la nostra società e la nostra società è internet". Wikipedia, YouTube e i social network sono diventati una parte della vita quotidiana per la maggioranza delle persone nel mondo occidentale. I mezzi di comunicazione, se intendono sopravvivere alla rivoluzione tecnologica contemporanea, devono capire i legittimi interessi dei nuovi utenti e abbracciare le loro forme di comunicazione.

4. "La libertà di internet è inviolabile". Il giornalismo del XXI secolo che comunica digitalmente deve adattarsi all’ architettura aperta di Internet. Non è ammissibile che si limiti questa libertà in nome di interessi particolari commerciali o politici, spesso presentati come interessi generali. Bloccare parzialmente l’accesso a internet mette a repentaglio il libero flusso delle informazioni e il diritto fondamentale di informarsi.

5. "Internet è la vittoria dell’informazione". Per la prima volta grazie a Internet l’utente può scegliere realmente come informarsi e attraverso i motori di ricerca attingere a un patrimonio d’informazione immenso.

6. "I cambiamenti apportati da Internet migliorano il giornalismo". Grazie a internet il giornalismo può svolgere un’azione socio-educativa completamente nuova. Ciò significa presentare notizie in continuo cambiamento attraverso un processo inarrestabile. Chi vuol praticare il giornalismo deve essere stimolato da un nuovo idealismo e capire che le risorse offerte da internet sono un incredibile stimolo a migliorare.

7. "La rete richiede collegamenti". La rete è fatta di collegamenti. Chi non li usa si autoesclude dal dibattito sociale e ciò vale anche per i siti web dei tradizionali mezzi di comunicazione.

8. "Linkare premia, citare abbellisce". Chi fa giornalismo online deve offrire all’utente un prodotto sempre più completo. Linkare le fonti e citarle permette di conoscere direttamente e più ampiamente i temi di cui si dibatte.

9. "Internet è la nuova sede per il discorso politico". Il giornalismo del XXI secolo deve fare in modo che il dibattito politico si trasferisca sempre di più sulla rete così il pubblico potrà partecipare direttamente ai discorsi politici e dire la sua.

10. "Oggi libertà di stampa significa libertà d’opinione". I giornalisti non devono temere che la rete possa sminuire il loro compito di selezionare le notizie e informare. La vera dicotomia che invece internet realizza è quella tra il buon e cattivo giornalismo.

11. "Sempre di più: le informazioni non sono mai troppe". Sin dall’antichità l’umanità ha capito che più informazioni si hanno più è grande la libertà. Internet è il mezzo che può più di tutti può allargare la nostra libertà.

12. "La tradizione non è un modello di business". Come dimostra già la realtà odierna è possibile fare buon giornalismo su internet e guadagnare denaro. Non bisogna ignorare lo sviluppo tecnologico solo perché secondo alcuni distruggerà le aziende giornalistiche, ma bisogna avere il coraggio di investire e ampliare la piattaforma multimediale.

13. “Il diritto d’autore diventa un dovere civico su Internet”. La rete deve rispettare il diritto d’autore, ma anche il sistema del copyright deve adattarsi ai nuovi modelli di distribuzione e non chiudersi nei meccanismi di approvvigionamento del passato.

14. "Internet ha molte valute". Il modo più tradizionale di finanziare i giornali online è attraverso la pubblicità. Altri modi per finanziare i prodotti giornalistici devono esseri testati.

15. “Cio’ che rimane sulla rete resta sulla rete”. Il giornalismo del XXI secolo non è più qualcosa di transitorio. Grazie alla rete tutto rimane nella memoria degli archivi e dei motori di ricerca e ciò fa in modo che testi, suoni e immagini siano recuperabili e rappresentino fonti di storia contemporanea. Ciò stimola a sviluppare un livello qualitativo sempre migliore.

16. "La qualità resta la più importante delle qualità". Le richieste degli utenti sono sempre maggiori. Perché un utente resti fedele ad un particolare giornale online, quest’ultimo deve garantire qualità e soddisfare le richieste del lettore senza rinunciare ai propri principi.

17. "Tutto per tutti". Internet ha dimostrato che l’utente giornalistico del XXI secolo è esigente e nel caso di un dubbio su un articolo è pronto a studiare la fonte per essere maggiormente informato. I giornalisti del XXI secolo che il lettore cerca non sono quelli che offrono solo risposte, ma quelli che sono disposti a comunicare e a indagare.

Potrà un documento finalmente organico e immediato gettare le basi per un serio connubio tra il giornalismo e internet?

(inserito il 17/09/2009)

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