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Quando il giornalismo racconta i dimenticati

Nell’epoca del giornalismo sempre più ultra moderno e dedito alla cattura delle notizie dalle agenzie di stampa, il giornalismo che si pensava ormai dimenticato nelle penne di Montanelli, Giorgio bocca e Terzani si può ancora scovare.

Con grande difficoltà c’è ancora chi, in prima linea e nei posti più lontani, continua a raccontare ciò che spesso i quotidiani nazionali, internazionali e agenzie di stampa ritengono troppo costoso documentare.

Giornalismo alternativo, informazione libera, notizie di trincea, così vengono definiti i vari siti web contenitori di notizie difficili da scovare. Giornalisti free lance a caccia di verità e giustizia, appassionati del mestiere che cercano l’inchiesta della loro vita, padri missionari animati dalla necessita di coscienza di dar voce a guerre dimenticate, ingiustizie sociali e gravi situazioni di disagio.

Questi i protagonisti di siti di informazione certificata quali: reporters senza frontiere, warnews.it, asianews.it, misna.org, peacereporter.it, peacelink.it e disarmo.org per citare i principali.

Siti web che aprono gli occhi su realtà apparentemente paradossali, troppo crude per esser vere, immagini che parlano di cattiverie impensabili per il nostro secolo, eppure ancora tristemente presenti.

Guerre dimenticate, istruzione inesistente, battaglie per un sorso d’acqua, traffici d’armi a cielo aperto, bambini soldato.

Animati da una passione antica per la verità, la giustizia e la solidarietà sociale, questi giornali online sono spesso portati avanti da volontari, ricercatori, giornalisti vecchio stampo, che desiderano pubblicare articoli al di fuori degli standard della stampa nazionale, giovani che vogliono intraprendere la carriera giornalistica cercando di prendere il via saltando la burocrazia presente spesso nei canonici quotidiani.

Il giornalismo online sta diventando una realtà sempre più imponente all’interno del comparto della stampa nazionale. La capillarità dell’informazione ricercata e emessa permette alla stampa online, dimezzando i costi, di fornire un’informazione che è stata tagliata fuori negli anni dai media nazionali.

La massificazione e le necessità di vendita dettano regole di gatekeeping sempre più rigide e con standard sempre più omologati tra i vari quotidiani.

Chi grida alla disinformazione e chiede un’informazione libera, con accurate ricerche nel web può trovare decine di siti che con un’accurata e certificata documentazione forniscono importanti notizie e punti di vista alternativi al comune vedere e sentire.

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Lina Ro, Infocity Assistant