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Strumenti per rendersi visibili: ecco come funziona Linkedin



LinkedIn è una piattaforma diversa dai social network "generalisti". Con un target ben definito, ovvero il mondo professionale, è un potente strumento per allacciare rapporti lavorativi.

A differenza di Facebook, non è il profilo delle proprie "bravate" a fare la differenza, ma il curriculum delle esperienze di lavoro che possono essere arricchite da segnalazioni da parte dei colleghi presenti, costituendo così una fitta rete di contatti.

LinkedIn può essere usato per conoscere, tramite un contatto condiviso, il caporedattore di un giornale dove si desidera lavorare; per allargare il proprio bacino di business entrando in contatto con altri professionisti del settore o semplicemente per avere una vetrina 2.0 molto più funzionale di un semplice curriculum cartaceo.

Collegandosi alla pagina principale: http://www.linkedin.com è possibile iscriversi inserendo i propri dati personali.

Il portale è molto intuitivo e permette la creazione del proprio spazio in maniera agevole e ordinata, offrendo un'esperienza di navigazione migliore rispetto ai social network generalisti.

L'inserimento di posizioni lavorative è automatico, piuttosto il resoconto è la parte che merita più attenzione. L'ideale sarebbe costruirlo intorno alle proprie esperienze e competenze, mettendo in risalto le più significative.

Magari chi visita la pagina si soffermerà a leggere il resoconto in quanto non ha tempo di visionare nel dettaglio le mansioni svolte. L'obiettivo è proprio quello di catturare l'attenzione di quell'attimo.

Un piccolo elenco di dritte per utilizzare LinkedIn concretamente:

1. Il social network dev'essere usato unicamente per lo scopo originario. In altre parole, il primo consiglio è quello di non intendere il proprio spazio su LinkedIn come se ci si trovasse su Facebok.

2. Non trasporre esattamente il proprio CV. Va bene la professionalità ma non l'essere asettici. Come prodotto del Web 2.0, il social network predilige un approccio dinamico.

3. Se si hanno siti Web o blog è una buona idea linkarli, in modo tale da far trasparire le proprie passioni. E poi a livello SEO (Search Engine Optimization), il proprio sito\blog ne gioverebbe data l'ottimizzazione di LinkedIn.

4. Aggiornare frequentemente il profilo e collegare un account Twitter forte di interventi significativi rende il proprio spazio vivo e appetibile per "i cacciatori di teste" delle Risorse Umane.

5. Le connessioni e i Gruppi ai quali ci si iscrive sono la base. Questa volta non si tratta di fare a gara a chi ha più "amici" o si iscrive a più pagine fan simpatiche.

6. Non aggiungere mai persone che non si conoscono ed evitare di iscriversi ai Gruppi di discussione se si sa di non poter partecipare.

7. Assolutamente da evitare tematiche religiose, politiche e\o tenere un comportamento poco professionale nelle discussioni aperte dai Gruppi.

8. Quando si usa il motore di ricerca lavoro interno, è buona abitudine controllare sempre che qualcuno fra i propri collegamenti abbia lavorato o ha contatti con la redazione che ha aperto una posizione interessante.

9. Le segnalazioni sono forse una delle feature più interessanti. Quando si manda un messaggio privato a un collega o un caporedattore per avere un riscontro è buona norma essere gentili e garbati, chiedendo di usare un tono pratico nella raccomandazione. Per fortuna, il social network ha approntato una richiesta automatica abbastanza concreta.

10. Ricordarsi che la costanza a medio-lungo termine paga. Il social network ha un bacino di utenza in espansione e farsi trovare pronti e con una buona visibilità è già un passo avanti.

LinkedIn è uno strumento ancora più potente in mano a un professionista dei media. La possibilità di riallacciare rapporti lavorativi e di partecipare a Gruppi di discussione ad hoc è il metodo migliore per fare Pubbliche Relazioni, delle quali si nutre il mestiere del giornalista.

Inoltre, in un mondo mediatico in piena rivoluzione, mostrarsi con le proprie carte (virtuali) in regola è un grande vantaggio. Il sistema delle segnalazioni, oltre a essere molto intuitivo, è forse attualmente l'unico canale di sbocco in un settore saturo.

Insomma, l'utilizzo non può che giovare al giornalista.

Ecco d'esempio il profilo LinkedIn del sottoscritto, costruito intorno quanto consigliato: http://it.linkedin.com/in/benedettomotisi

Il Web ha dato al giornalista, e al professionista in generale, la possibilità di farsi conoscere su scala globale. Ma per chi si accontenta del locale, può stare tranquillo, da qualche tempo LinkedIn è disponibile anche in italiano, con una community in piena espansione nella Penisola.

(inserito il 07/06/2010)

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