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"Mini-compensi": quasi uno stipendio se aggiunti ad altre collaborazioni

In una precedente guida abbiamo dimostrato come è possbile integrare i ricavi di un'attività giornalistica freelance aumentando le proprie entrate tramite siti “pay-to-write” che consentono di far arrivare dei compensi proporzionali ai click ricevuti dai propri articoli.

Nella guida che state leggendo andiamo invece ad esaminare la possibilità di ottenere delle retribuzioni sfruttando alcune realtà del Web: quelle che offrono dei mini-compensi, intesi anche come pochi euro per una notizia, “post” od articolo breve.

Si tratta di una possibilità concreta di guadagno in quanto sulla Rete è aumentato il numero di iniziative che necessitano di contenuti sintetici e a basso costo.

Ma quali sono queste realtà che offrono compensi bassi ma costanti e sicuri? In genere siti, giornali e riviste online che si rivolgono a nicchie di utenti interessati ad argomenti specifici e che dunque avendo un target ben definito possono contare su mezzi e idee chiare per lo sviluppo dei contenuti.

Ma vale la pena prendere in considerazione questa attività di collaborazione? Si tratta di una effettiva fonte di guadagno o si rischia di entrare in un circuito poco remunerativo?

I critici pensano (storcendo il naso) che i mini-compensi siano una forma di “sotto-paga”. Eppure, entrando più nelle caratteristiche di questa forma di redazione di contenuti editoriali e prendendo in considerazione anche un cambio di mentalità di fronte all'approccio alla collaborazione giornalistica, si possono scoprire invece dei vantaggi. Ne elenchiamo due fondamentali:

1. Rispetto alla collaborazione “a pezzo”, quella tradizionale con giornale e rivista i pagamenti, se il soggetto che pubblica gli articoli o i “post” è affidabile, sono molto più veloci e arrivano sicuramente;
2. Il giornalista/redattore/blogger può gestirsi un proprio “portafoglio” collaborazioni in modo indipendente e secondo i propri tempi integrando le entrate che giungono dai micropagamenti con altre collaborazioni.


Di fronte a queste due possibilità il freelance deve diventare “un’opportunista” della collaborazione e non un “maltrattato” dagli editori. Se da un lato è vero che su Internet i compensi delle collaborazioni si sono abbassati è anche vero che si sono moltiplicati i soggetti disposti a pagare, anche se a cifre più basse che nel mondo cartaceo, per i contenuti. Con il crescere progressivo del numero di questi soggetti le possibilità di integrare i nostri guadagni con il Web aumentano.

Se state seguendo con attenzione questa guida, un'avvertenza però va fatta: con questo tipo di attività di pubblicazione in effetti è difficile raggiungere una retribuzione totale equiparabile a uno stipendio.

Ciononostante i mini-compensi possono costituire una fonte di guadagno effettiva da integrare con altre entrate. A patto che si intraprendano rapporti di collaborazione con soggetti affidabili e che rispettino i patti.

E allora quanto si puà arrivare a guadagnare? Sino a qualche centinaio di euro al mese. A patto però che si mettano nel paniere delle proprie collaborazioni diversi editori di questo tipo.
 

(inserito il 13/05/2023)

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